Xubuntu 18.04 LTS supercompleta

*** Questa guida non è più supportata ***

Probabilmente funziona ancora, ma non la testo più in quanto sono passato a Ubuntu 20.04. Ecco la guida relativa: Ubuntu 20.04 supercompleta.

Xubuntu 18.04 LTS supercompleta

1 – Introduzione

Se seguite passo passo questa guida, e il vostro computer è compatibile con Linux, ottenete un sistema stabile, veloce, ma soprattutto potentissimo, con sopra programmi che vi permettono di fare qualunque cosa, che altrimenti con Windows e Mac sareste costretti a comprare con tantissimi soldi (o rubare, che è peggio). Soprattutto, non sarete più ostaggio di brevetti, contratti assurdi e marketing aggressivo. In sostanza, sarete liberi.

2 – Supporto

Non chiedetemi supporto tecnico per favore. Segnalatemi pure errori o sviste o apprezzamenti o critiche usando la pagina dei Contatti ma se avete bisogno di assistenza usate per favore la comunità di Linux, in modo che la nostra discussione sia pubblica, tutti vi possano partecipare e non rimanga un dialogo a due. Per coinvolgere la comunità basta fare le domande appropriate sul Forum di Ubuntu: cercate prima se non c’è una discussione simile; se non c’è aprite un nuovo thread, e mi segnalate l’indirizzo del nuovo thread attraverso la pagina dei Contatti.

Avvertenza: non mi assumo alcuna responsabilità se cancellate dei file o non riuscite più a riavviare la macchina. Se non avete mai installato un sistema in vita vostra, fatevi seguire almeno da un esperto. Specie se venite da Windows. Ok?

3 – Scaricare la ISO di Xubuntu 18.04 Desktop LTS

Qui trovate la 32 bit e la 64 bit: http://www.ubuntu-it.org/download/derivate

Devo scaricare la 32 o la 64 bit?
Se avete da 1 a 3 GB di RAM, scaricate la 32 bit. Se avete almeno 4GB di RAM, scaricate la 64 bit.
Se avete meno di 1 GB di RAM meglio usare Lubuntu 32 bit. Se avete meno di 512MB di RAM provate con Lubuntu Alternate (si installa senza il menu grafico, che richiede il caricamento in RAM del sistema operativo e quindi consuma troppa RAM). Se avete meno di 128MB di RAM, meglio buttare il PC.

4 – Mettere la ISO di Xubuntu su chiavetta o su DVD

Se siete su Windows, leggete i paragrafi 4.1 o 4.2, se venite da un’altra Ubuntu o derivata, leggete 4.3 e 4.4.

4.1 – Sono su Windows, voglio Xubuntu su DVD

– Scaricare Infrarecorder: http://infrarecorder.org/?page_id=5
– Installarlo (o scompattare lo zip standalone)
– Inserire un DVD vergine
– Lanciarlo e scegliere “Write Image”
InfraRecorder Write Image
– Selezionare il file .iso di Xubuntu 16.04 scaricato precedentemente
– Masterizzare al minimo della velocità
(è importante masterizzare al minimo della velocità per evitare errori di lettura durante l’installazione del sistema)

 

4.2 – Sono su Windows, voglio Xubuntu su chiavetta USB

– Inserire una chiavetta USB da almeno 2GB, vuota, nel PC
Importante!!! Assicurarsi che non siano collegati altri dischi o memorie USB!!! Potreste confondervi e cancellarli!!!
– Scaricare e lanciare il programma Etcher: https://etcher.io//
– Dirgli dov’è la ISO scaricata e su quale chiavetta USB installarla, quindi flasharla 🙂

 

4.3 – Sono su Ubuntu o altre derivate Debian, voglio Xubuntu su DVD

Dovreste avere già un programma per masterizzare. Su Ubuntu si chiama “Brasero”, su Kubuntu “k3b”, su Xubuntu “Xfburn”. Se non ce l’avete entrate nel Software Center (Muon Discovery se avete Kubuntu), cercatelo e installatelo.
Anche da terminale. Su Xubuntu per esempio:
sudo apt-get install xfburn

– Inserite un DVD vergine nel masterizzatore
– Aprite il programma di masterizzazione e cercate l’opzione per la masterizzaiozne di un’immagine
– Selezionare il file .iso di Xubuntu 16.04 scaricato precedentemente
– Masterizzare al minimo della velocità
(è importante masterizzare al minimo della velocità per evitare errori di lettura durante l’installazione del sistema)

 

4.4 – Sono su Ubuntu o altre derivate Debian, voglio Xubuntu su chiavetta USB

– Aprite il terminale e installate USB Creator:
sudo apt-get install usb-creator-gtk
– Lanciate USB creator cercando “Creatore di dischi di avvio”
– Sopra, selezionare la ISO scaricata, sotto, selezionare la chiavetta USB da utilizzare.
– Premere “Crea dischi di avvio”

N.B.: se siete su Ubuntu 14.04 è probabile che la chiavetta USB prodotta non funzionerà bene, a causa di un bug noto. Scaricate e usate Unetbootin, dovrebbe funzionare.

5 – Accendere il PC con l’immagine di Xubuntu

5.1 – Da sistemi “normali”

– Inserite la chiavetta creata, o il DVD appena creato, e spegnete il PC
– Teoricamente dovreste accendere il PC, dare un’occhiata alle scritte che appaiono sul monitor e premere il tasto che vi suggerisce per “Boot Menu” o “Boot priority”. Per esempio, all’avvio di questo computer, qui vi dice di premere il tasto F12 per accedere al menu di scelta del dispositivo di avvio:

BIOS Boot

Se non vi appare questo menu, dovreste comunque accedere al BIOS della macchina con un altro tasto, per esmepio Canc, o F2, o F9, dovrebbe essere sempre scritto all’inizio, quindi dire al BIOS di partire con con l’USB o con il DVD. Ogni BIOS è diverso quindi non riesco a darvi istruzioni precise. Fatevi seguire da uno che l’ha già fatto, le prime volte.
Una volta che il sistema parte da USB o da DVD, scegliete la prima opzione e avrete Xubuntu caricato senza aver minimamente toccato il PC:

Se non riuscite a partire da DVD o da USB perché avete Windows 8 e il Secure Boot, provate a leggere il paragrafo successivo.

 

5.2 – Da Windows 8 e 10

– Inserite la chiavetta
– Cliccate il tasto Start, quindi Arresta, poi tenendo premuto il tasto Shift (Maiuscole) sulla tastiera, cliccate su “Riavvia il sistema”
– Se appare “Avvia da dispositivo” selezionatelo e scegliete USB, altrimenti premete su “Risoluzione problemi”, “Opzioni avanzate” e quindi su “Opzioni di avvio”. Qui dovreste essere in grado di disattivare il “Secure Boot” o “UEFI” o di avviare da USB.

Ci sono vari metodi in rete, ognuno pe ri lvostro portatile o computer, per scavalcare gli odiosi trucchi che Microsoft sta usando per impedirvi di provare altri sistemi sul vostro PC. Google vi è amico.

 

6 – Provare Xubuntu

È probabile che la versione di Xubuntu che avete ora caricato sarà lenta e in inglese, con la tastiera americana… Ma non preoccupatevi, è solo una versione di prova che sta sul DVD o sulla chiavetta USB, quindi è lenta e non riuscite bene a configurarla. Ma intanto vedete se funziona. Provate ad attaccare la stampante e vedete se ve la vede. provate a vedere se la risoluzione dello schermo è ok o meno. Provate a vedere se vi vede il wifi e se si connette alla vostra rete (è un’icona in alto a destra con due frecce, una verso l’alto e una verso il basso). Linux non ha bisogno di driver, dovrebbe vedervi già tutto subito. Se c’è qualcosa che non vede tutto subito, è probabile che con pochi passaggi una volta installato tutto riuscirete a usarla, ma dovete cercare su Google e preventivare di essere in uno di quei casi sempre più rari in cui una periferica non è pienamente supportata.

Se il sistema vi piace potete pensare di installarlo. Prima però dovete fare il backup.

 

7 – Backup da Windows

Salvate da qualche parte tutta la cartella “Documents and settings” oppure “Users”. Occhio perché è un’operazione lunghissima e richiede spazi enormi.
Se non usate Firefox e Thunderbird, vi conviene installarli e importare i preferiti e la posta. Spalmandoli su Xubuntu riavrete tutto.

 

8 – Backup da Xubuntu e derivate Debian

– Rimanete nella live di Xubuntu e aprite il disco rigido del computer che dovete backuppare. In genere sta nel desktop in alto a sinistra e basta farci doppio click sopra:
Thunar apri Hard Disk
In questo modo avete “montato” il disco in cui sono contenuti tutti i dati da copiare.

– Collegate al PC un hard disk esterno USB. Dovrebbe aprirvelo automaticamente.

– Chiudete pure tutt’e due le finestre e aprite il terminale:
XFCE Terminal

– Nel terminale digitate:
sudo thunar
e premete invio. Thunar è il file manager di Xubuntu, “sudo” significa “super user do” e sta per “esegui il seguente comando da amministratore”.

– Vi aprirà il file manager con diritti di amministratore. Qui dentro, avrete sulla sinistra l’elenco dei dischi “montati” (collegati al vostro filesystem) e sulla destra l’elenco delle cartelle e dei file ivi contenuti.
aprire Thunar da amministratore

– Cliccate sul disco rigido del PC e aprite la cartella home: è lì dentro che ci sono tutti i dati personali da salvare.
Thunar aprire Home da amministratore

– Dentro a home infatti trovate la cartella con il vostro nome utente. È lì dentro che c’è tutto, ed è quella che dovrete copiare sul disco esterno.
Thunar backup home

– Cliccate quindi col tasto destro sulla cartella col vostro nome utente e scegliete “Copy”
Thunar copy Home

– A questo punto cliccate sul disco esterno:
Thunar aprire Hard disk da amministratore

– Andate su File e create una nuova cartella (“Create Folder…”)
Thunar creare cartella da amministratore

– Chiamatela come volete e premete su “Create”
Thunar create folder

– La ritroverete sul disco esterno. Cliccateci sopra due volte per entrarvi.
Thunar open folder as root

– Cliccate col tasto destro sul “bianco” della cartella vuota e scegliete Incolla (“Paste”)
Thunar paste as root

– Attendete un po’ perché dovrà copiare tutti i file. Se a un certo punto vi dice che non riesce a copiare un file, è probabilmente qualche bit corrotto o qualche collegamento che non è necessario copiare, e quindi vi basta premere su “Skip All” (Salta tutti).
Thunar backup home

– Una volta effettuato il backup, spegnete il PC andando sul pulsante Start (su Xubuntu è un topino in alto a sinistra) e poi premete il tasto di spegnimento:
Xubuntu spegnere

– Infine, premete su “Shut Down”.
Xubuntu shutdown

Staccate la chiavetta USB o espellete il DVD, staccate l’usb esterno e riavviate. Potrete poi riattaccare l’usb esterno per vedere se tutti i file sono stati correttamente salvati.

 

9 – Installazione

Occhio perché da qui in poi cancellerete tutto quello che avete sull’hard disk!!!

Riavviate come avete fatto prima con il DVD o con la chiavetta USB. Potete scegliere “Installa Xubuntu” o anche arrivare nel desktop e scegliere l’icona “Installa Xubuntu 18.04”, è la stessa cosa. In entrambi i casi troverete questa schermata:
Installazione Xubuntu - scelta della lingua

Selezionate la lingua italiana (1) e premete Avanti (2):
Installazione Xubuntu - Scelta della lingua

A questo punto vi chiede che tastiera usate. Lasciate tutto com’è.
Installazione Xubuntu - Scelta tastiera

Non selezionate “Scaricare gli aggiornamenti”, lo faremo successivamente tutto in una volta, risparmiando tempo (1).
Selezionate invece “Installare software di terze parti” per poter ascoltare MP3 e vedere film (2). Se siete puristi del software libero come il sottoscritto, non selezionate questa opzione, ma rinunciate a leggere formati proprietari. Premete Avanti (3).
Installazione Xubuntu scelta terze parti

Scegliete “Cancella il disco e installa Xubuntu” (1).
Questo cancellerà l’intero disco e avrete Xubuntu su tutto il disco. Ci sono altre opzioni, per affiancare i sistemi per esempio. Ma sono per esperti e non sempre funzionano. Premete su “Installa” (2):
Scelta tipo installazione Xubuntu

Qui vi chiede la conferma finale. Se qui premete “Avanti” cancellate tutto il contenuto del disco. È l’ultimo momento per cambiare idea.
Installazione Xubuntu conferma

Ora vi chiede dove siete:
Installazione Xubuntu - Fuso orario

 

Ora vi chiede di inserire il vostro nome utente. Questa schermata è importante:
1- Qui mettete il vostro nome per esteso. Per esempio: Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare
2- Qui mettete il nome del computer. In genere non ci vanno spazi. Per esempio: Linux-Laptop
3- Qui mettete il vostro nome utente. Va senza spazi e caratteri strani, tutto minuscolo. Per esempio: pippo
4- La password va ripetuta due volte. Trovatene una che vi dica almeno “Password discreta”. Se è troppo facile è un attimo entrare nel vostro PC per poter commettere crimini usando la vostra identità e il vostro indirizzo (no, ai criminali informatici non interessano le cose che avete sul PC, interessa la vostra identità, ecco perché occorre sempre avere una buona password).
5- Richiedi la password all’accensione. È importante altrimenti ve la scordate. E in Linux prima o poi ve la chiede per cose importanti. Inoltre è tutto più sicuro. Non selezionate la cifratura del disco perché se vi capita qualcosa e dovete recuperare il sistema, se è tutto cifrato è difficilissimo fare dei recuperi.
6- Premendo Avanti vedrete il processo di installazione
Installazione Xubuntu - Dati home

Dopo qualche minuto il sistema è installato. Potete spegnere e riavviare togliendo la USB o il DVD.
Installazione Xubuntu - Fine

 

10 – Primo avvio. Facciamo un po’ di pratica

Molte schermate di questa guida sono state fatte con Xubuntu 16, ma su 18 è identico. Xubuntu al primo avvio dovrebbe presentarsi così:
Xubuntu login

Vi basterà inserire la password e premere invio per essere nella Scrivania:
Xubuntu desktop

Assomiglia un po’ al desktop del Mac, vero? Nella cartella “Casa” ci stanno i documenti, le immagini, e tutti i dati delle applicazioni. Vedremo in seguito come accedere ai file non visibili. Il tasto del menu è in alto a sinistra (il topino). Premendolo avrete un elenco dei programmi preferiti, e un elenco di categorie sulla destra. Premendo sulle categorie vedrete tanti altri programmi. Come su Windows, se cercate un programma installato e non lo trovate, c’è il campo di ricerca:
Xubuntu - menu ricerca

Collegatevi al wifi o al router con un cavo. Per scegliere la connessione, c’è un’icona in alto a destra (1) che vi dà un elenco delle wifi disponibili. Cliccando su una di esse (2) vi chiede la password e poco dopo potrete navigare.
Xubuntu - rete

Ora che siete collegati potete scaricare il resto delle traduzioni in italiano: Menu, cercate “Supporto lingue” e lo lanciate:
Xubuntu lancio supporto lingue

Il sistema controllerà se ci sono parti da aggiungere:
Xubuntu ricerca supporto lingue

Se ce ne sono, vi chiederà di installarle:
Xubuntu installazione supporto lingue

Al termine dell’installazione, per avere il supporto completo della lingua italiana occorrerà riavviare o uscire dalla sessione (abbiamo imparato prima a farlo)

Se volete la barra in basso perché siete abituati a Windows, basta cliccare col destro sulla barra in alto, poi scegliere “Pannello”, poi “Preferenze del pannello”:
Xubuntu configurazione pannello

Vi appare la finestra di modifica del pannello. Sbloccate il pannello deselezionando “Blocca il pannello” (1) e poi afferrate il bordo destro del pannello (2) trascinandolo in basso:
Xubuntu sblocco pannello

Xubuntu spostamento pannello

Una volta trascinato in basso (1) ribloccatelo (2) e se volete aumentatene la grandezza così da farlo più simile a Windows (3):
Xubuntu blocco pannello

Il menu si comporterà come quello di Kubuntu o di Windows:
Xubuntu con pannello in basso

Per cambiare immagine della scrivania (quella che chiamavate “desktop” su Windows) basta cliccare col destro sulla scrivania e scegliere “Impostazioni della scrivania…”
Xubuntu impostazioni Scrivania

Xubuntu sfondi

Per installare i programmi, Linux funziona come Android o iOS (in realtà sono iOS e Android che funzionano come Linux già faceva da sempre, ma lasciamo perdere le polemiche…): non dovete andare in giro a cercare applicazioni, scaricarle e poi installarle, basta andare nel “Google Play Store” o l'”Apple Store” di Xubuntu, che si chiama semplicemente “Software”, cercare quello che ci serve (è quasi tutto gratis ma volendo c’è anche qualcosa a pagamento), selezionarlo e automaticamente Xubuntu scaricherà la versione giusta e la installerà.
Non cercate di installare .exe che trovate in giro per la rete: quelli sonno programmi per Windows, non si installano su Linux!

Per aprire il nostro store, basta andare nel menu (1), cliccare sulla categoria “Tutto” (2) e cercare “Software” (3).
Xubuntu ricerca software center

Un altro modo è quello di cercare direttamente nel campo di ricerca: si apre il menu (1), si scrive “software” nel campo di ricerca (2), Xubuntu vi trova qualche applicazione con quel nome, e voi cliccate su “Software” (3):
Xubuntu ricerca software center

Eccoci nel nostro store:
Xubuntu software center

Proviamo a cercare un CAD (1): ce ne sono parecchi. Proviamo a installare LibreCAD (2). Dopo un po’ lo troverete nel menu (potete cercarlo, come abbiamo visto prima, o lo trovate sotto la categoria “Grafica” o sempre nella categoria “Tutto”):
Xubuntu installazione programmi

Chiudiamo “Software”. Proviamo a usare il terminale: su Linux potete fare tutto anche da terminale, invece di usare la grafica. È più veloce e si danno istruzioni più in fretta. Anzi in questa guida, fra poco vi diremo solo come si fanno le cose direttamente nel terminale, così vi basterà prendere un po’ la mano e sarete velocissimi.
Per aprire il terminale basta aprire il menu, lo trovate subito tra i preferiti:
Xubuntu lanciare il terminale

Proviamo a installare un’applicazione da terminale invece che aprire “Software”… Immaginiamo di voler installare un software di grafica vettoriale, l’equivalente gratuito e libero di Adobe Illustrator, che si chiama “Inkscape”. Ci basta scrivere:

sudo apt install inkscape

e premere invio. Ci chiederà la password:
Xubuntu terminale

Ora mettiamo la password e non preoccupiamoci se non scrive nulla! È un vecchio sistema di sicurezza che serve per non far sapere nemmeno di quanti caratteri è composta la password… Voi inseritela alla cieca e premete invio. Il terminale ci dirà cosa c’è da installare e ci chiederà di premere s per confermare o n per interrompere.
Xubuntu terminale

Premiamo s e battiamo invio. Se siamo collegati a internet, Xubuntu va a scaricare tutti i software necessari e li installerà con una velocità a cui chi viene da Windows non è decisamente abituato.
Xubuntu terminale

Troverete ovviamente Inkscape adesso tra i programmi nel menu. Questo è nella categoria “Grafica”.

 

11 – Configurare i repository e i driver di terze parti

Ma Xubuntu, come fa a sapere dove andare a scaricare le applicazioni che gli chiediamo di scaricare e installare?
Xubuntu ha un elenco di “siti” da cui andare a pescare il software certificato. Questi siti sono dei depositi di file in realtà, che si chiamano “repository”.
Per problemi di copyright e licenze varie, Xubuntu non nasce con tutti i repository possibili abilitati. Bisogna che ne abilitiamo alcuni a mano.

Nella barra di ricerca del menu, cerchiamo “Sofware e aggiornamenti”, oppure apriamo  il terminale e digitiamo:
software-properties-gtk

Si aprirà questa finestra, che è quella per la configurazione dei repository (detti anche “sorgenti software”).
Impostiamo su “Server principale” perché i server italiani nel 2015 han dato qualche problemino. Ci chiederà anche la password; mettete sempre quella che usate per entrare.
Xubuntu scelta server

Nella scheda “Altro software” selezioniamo “Partner di Canonical” (non quella con la scritta “Codice sorgente” che serve solo agli sviluppatori). Questi sono i repository in cui stanno molti dei software con problemini di licenza ma fondamentali per alcune persone. Abilitando questi repository noi adesso non stiamo installando nulla, ma stiamo ampliando il parco software potenziale. D’ora in poi se cercheremo applicazioni in “Software” (il nostro store) troveremo anche quello contenuto in “Partner di Canonical”.
Xubuntu sorgenti terzi

Nella scheda “Aggiornamenti” consiglio di impostare su “Mai” la notifica per le nuove versioni di Xubuntu. Un passaggio da una LTS all’altra infatti è spesso traumatico. Conviene backuppare tutto e installare da zero. magari seguendo la mia guida 🙂
Xubuntu aggiornamenti

Nella scheda “Driver aggiuntivi” vi trova driver proprietari. In genere non ne trova ma c’è caso che ne trovi in questi casi:
– Schede grafiche Nvidia – in questo caso selezionate quelli “testati” (tested)
– Schede grafiche ATI o AMD: in questo caso non selezionateli assolutamente, funzionano molto meglio quelli open che state già usando!
– Altre cose come chiavette USB particolari per il wifi o schede sonore… Non saprei. Provate, se non funziona più niente tornate ai driver di prima.

Se avete selezionato un driver aggiuntivo, premete su “Applica modifiche”.
Xubuntu driver proprietari

Una volta premuto su “Chiudi” vi chiede di aggiornare i repository. Noi non lo facciamo subito, perché è un’operazione che faremo di nuovo tra poco quindi tanto vale farla solo una volta. Premiamo quindi su “Chiudi”.
Xubuntu chiusura software properties

A questo punto apriamo il terminale a aggiungiamo a mano altri repository utili. Servono per tenere sempre aggiornate alcune applicazioni che su Xubuntu non verranno più aggiornate.
Dopo aver aperto il terminale scriviamo:

sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/ppa

Alla richiesta, premiamo Invio. Quindi attendiamo la fine dell’aggiunta del repository. Questo repository serve per avere sempre l’ultima versione stabile di Libreoffice.
Per toglierlo, basta scrivere:

sudo add-apt-repository --remove ppa:libreoffice/ppa

Questo non toglie Libreoffice ma toglie la fonte di Libreoffice. Quindi se disinstallerete Libreoffice e poi lo reinstallerete, non installarete la versione presa dai PPA di Libreoffice, ma da quelli predefiniti di Xubuntu, quindi una versione meno recente.

Analogamente, possiamo fare lo stesso per altri software che è meglio avere sempre aggiornati all’ultima versione:
Gimp:
sudo add-apt-repository ppa:otto-kesselgulasch/gimp
Libreoffice 6 (se prima non l’avete già aggiunto):
sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/ppa
Inkscape:
sudo add-apt-repository ppa:inkscape.dev/stable
Scribus:
sudo add-apt-repository ppa:scribus/ppa
FreeCAD:
sudo add-apt-repository ppa:freecad-maintainers/freecad-stable

Solo se avete una scheda grafica Nvidia – Driver Nvidia nuovi:
sudo add-apt-repository ppa:graphics-drivers/ppa

Poi, dobbiamo dire a Xubuntu che “impari” quali sono tutte le applicazioni disponibili adesso che abbiamo aggiunto tutti quei repository:

sudo apt update

A questo punto possiamo vedere se ci sono applicazioni che possono essere aggiornate, nonché parti del sistema. Xubuntu a differenza di Windows si aggiorna tutto insieme, sistema e applicazioni. Non dobbiamo come Windows aspettare che un’applicazione ci dica “ehi, è uscita una nuova versione, scaricami e installami!”. Su Xubuntu con un semplice piccolo comando aggiorniamo tutto, sistema e applicazioni. Ecco il comando:

sudo apt dist-upgrade

Ora che sapete usare il terminale, potete disabilitare Apport, un software che a ogni piccolo inceppo di qualsiasi programma vuole segnalare il bug. È solo per sviluppatori.
sudo mousepad /etc/default/apport
Impostare il valore a 0:
enabled=0
Salvare e chiudere.

Poi, dobbiamo disattivare le anteprime dei video nel file manager. In Xubuntu infatti il programma che si occupa di mostrare le anteprime nelle icone dei immagini e dei video, ha un bug clamoroso che non viene risolto da anni, e provoca addirittura il freeze del sistema specie se usato in concomitanza con lettori multimediali (VLC prima di tutto), programmi di download e molto altro. Anche se non avete esperienze di freeze del sistema tenete comunque conto che il prgramma delle anteprime consuma talvolta una quantità esagerata di RAM e di CPU, quindi conviene disabilitare le anteprime dei video (quelle di tutto il resto funzionano senza problemi). Il programma si chiama Tumbler e per disabilitare i video occorre aprie un file di testo, così:

sudo mousepad /etc/xdg/tumbler/tumbler.rc

Poi cercate la sezione dei video e impostate tutte le voci su disabled invece di enabled. Salvate e chiudete il file.

Se avete una scheda grafica Nvidia, andate su Preferenze → Driver aggiuntivi, installate l’ultimo driver disponibile per la vostra scheda Nvidia (in genere c’è scritto “Testato”, poi premete “Applica modifiche”)), e una volta effettuata l’installazione (ci mette un po’) installate anche un paio di librerie che vi permetteranno di usare la scheda grafica per il render e altre cose invece della CPU.
Scelta driver Nvidia

Ora possiamo davvero riavviare. Sapete che si può fare anche questo da terminale? Ecco il comando:
sudo reboot

 

12 – Ripristino dei dati backuppati da Linux

Collegate il disco in cui avete copiato tutti i file.
Se avete salvato tutti i vostri dati su un disco NTFS o FAT32 non dovreste avere problemi di permessi. Se avete salvato tutto su un disco formattato in ext4 (il filesystem di Linux) dovete aprire il terminale e prendere possesso della cartella di backup, che ora è di proprietà “root”. È molto semplice, basta entrare nella cartella del backup, cliccare col tasto destro sul “vuoto” della cartella e scegliere “Apri un terminale qui”:
Xubuntu Apri terminale da qui

Se il vostro utente si chiama stefano come nell’esempio, basta dare questo comando:
sudo chown -R stefano:stefano stefano
Che vuol dire: “Da amministratore (sudo) prendi possesso (chown) ricorsivamente (-R) come utente stefano del gruppo stefano (stefano:stefano) della cartella il cui nome è ‘stefano’ (stefano)”.

Se ora il vostro utente è pippo e la cartella si chiama pluto, ovviamente il comando diventa:
sudo chown -R pippo:pippo pluto

A questo punto potete chiudere il terminale, entrare nella cartella salvata e visualizzare i file nascosti premendo su “Visualizzazione” e poi “Mostra i file nascosti” (oppure CTRL+H)
Xubuntu mostra file nascosti

Vedrete molti file con un punto davanti. Su Linux funziona così: se una cartella ha un punto come primo carattere, diventa una cartella nascosta. Semplice, no?
Le cartelle col punto davanti, sono quelle di configurazione dei singoli programmi. Non dovete copiarle tutte, ma solo quelle che vi servono. Per esempio se volete recuperare tutta la posta elettronica, cancellate la cartella .thunderbird nella vostra (vera) home, e copiate la cartella .thunderbird presa dal backup. La prima volta che lancerete Thunderbird, vi partirà come se se foste sul vecchio sistema, non si accorgerà nemmeno che il sistema è cambiato!

Io uso questo sistema per copiare le impostazioni di Thunderbird, quelle di Blender perché al momento ci sto lavorando e quindi ho delle configurazioni tutte mie, e quelle di Transmission che è il software per scaricare torrent. Ma voi potreste avere esigenze diverse, quindi in generale procedete così:
– usate il sistema fregandovene, ma tenete il backup da parte
– appena vi serve un’applicazione con tutte le sue configurazioni, andate a cercare dov’è la sua cartella nascosta nella vostra home, quindi cancellatela, e andate a pescare dal backup quella del vecchio sistema, e quindi la copiate al posto giusto nella home.

Alcuni software non hanno la loro cartella esattamente dentro la home, ma dentro .config o dentro .local/share o altro. In particolare:

Calibre: ./config/calibre
Chromium: .config/chromium
Chrome: .config/google-chrome
Filezilla: ./config/Filezilla
JOSM: .config/JOSM e .local/share/JOSM
Transmission: .config/transmission
VirtualBox: .config/VirtualBox
Se avete aggiunto dei font, si trovano in .local/share/fonts

Ovviamente dovete copiare i documenti, le immagini, la musica eccetera nelle apposite cartelle. Ma questi non sono nascosti ed è un gioco da ragazzi.

13 – Ripristino dei dati backuppati da Windows

Attaccate il vostro hard disk in cui avete salvato il backup, cercate un po’ dove sono i documenti le immagini eccetera e copiateli nella vostra home.
Per ripristinare alcune applicazioni come Firefox e Thunderbird dovete fare come nel capitolo precedente per Linux, tenebndo conto che Windows le cartelle delle applicazioni le mette in posti un po’ strani che quindi vanno cercati per bene. Per esempio Thunderbird finisce spesso (ma non sempre) in

Users\<Windows user name>\AppData\Roaming\Thunderbird\Profiles\<Profile name>

 

14 – Configurazione e condivisione della stampante

La stampante dovrebbe essere già visibile e funzionante. Se non lo è, cercate “Stampanti” nel menu e premete “Aggiungi”. Dovrebbe venire fuori un elenco in cui c’è la vostra stampante. Se non c’è, occorre seguire le istruzioni specifiche del produttore della vostra stampante per Linux. Google e i forum sono vostri amici.
Per condividerla, basta premere col tasto destro sulla stampante:
– Selezionare Abilitata e Condivisa
– Server → Impostazioni
– Selezionare: “Mostrare…”, “Pubblicare…”, “Consentire l’amministrazione…” e “Consentire agli utenti…”

Un consiglio: se avete una stampante Epson, magari una di quelle wifi tipo la XP-212, basta installare questo pacchetto:
sudo apt install printer-driver-escpr
Poi andate in Stampanti (nelle Impostazioni di Xubuntu) e la aggiungete. Fine. Lo scanner funziona da solo senza bisogno di driver.

 

15 – Installazione delle applicazioni

Io in genere installo le seguenti applicazioni:

xubuntu-restricted-extras – È la raccolta, in un comando solo, di tutti i codec proprietari che servono per navigare ma che non possono essere inseriti nel CD per motivi di licenza (font Microsoft, Flash e molto altro). Occhio: è gratuito ma non è software libero.
vlc – Player definitivo che legge tutto e fa tutto. Non ha bisogno di presentazioni.
gthumb – Equivalente di IrfanView o di ACDSee. Per vedere e manipolare in fretta immagini, anche tante insieme.
gnome-font-viewer – Permette di vedere e installare font con un click.
calibre – Gestisce gli eBook.
libreoffice – Equivalente di Word, Excel, Powerpoint e Access.
gnome-disk-utility – Aggiunge alcune funzioni indispensabii, come per esempio poter montare un’immagine ISO con il tasto destro del mouse.
hsqldb-utils – Componente necessario a far funzionare Libreoffice Base (l’equivalente di MS Access) ma che per strani motivi non viene installato automaticamente.
faad – Un codec audio molto utile
ffmpeg – Vecchia versione di avconv, necessaria per far girare ancora moltissimi software
remmina – Un ottimo client per desktop remoti VNC e RDP
filezilla – Il client FTP più diffuso
gprename – Per rinominare in un sol colpo molteplici file assieme.
audacity – Editor di file audio.
asunder – Per il rip dei CD.
devede – Se avete un film e lo volete mettere su DVD, questo programma è perfetto.
gparted – Editor di partizioni.
handbrake – Il miglior codificatore di h264
soundconverter – Converte alla grande tutti i formati audio
inkscape – Equivalente di Adobe Illustrator.
librecad – CAD libero, supporta il formato dxf e qualche dwg.
scribus – Equivalente di Adobe InDesign.
xsane – Per lo scanner. Avete già Simple Scan ma questo fa più cose.
synaptic – Gestore di pacchetti complicatino ma molto potente.
amule – Equivalente di eMule.
nicotine – Per scaricare singoli mp3, è il migliore.
icc-profiles – I profili di colore per i programmi di grafica che supportano la quadricormia, come Krita, Inkscape e Scribus.
gimp gimp-data-extras – Vari plugin per Gimp, il software di fotoritocco che fa tutto quello che fa anche Photoshop (esclusa la quadricromia) e che è già nel vostro sistema.
pdfshuffler – Utilissimo strumento per unire, dividere, ruotare file pdf.
libdvd-pkg – Serve per leggere i DVD.
qwbfsmanager – Se avete una Wii, questo programma gestisce l’hard disk che si collega alla presa USB sul retro.
usb-disk-creator – Come Unetbootin ma crea dischi d’avvio USB più user friendly (ti permettono per esempio di impostare la lingua fin da subito).
arandr – Vecchio ma validissimo programmino per regolare il doppio schermo e per creare script di lancio di configurazioni a doppio schermo
marble – Simile a Google Earth, ma open source e basato su Openstreetmap
aria2c – È un download manager da riga di comando. Fa le stesse cose di wget ma in certi casi è meglio usare questo
xfce4-goodies – Raccolta di utility e di temi per il nostro desktop
exfat-fuse exfat-utils – Per leggere, scrivere e formattare in exfat, un filesystem che mi puzza tantissimo (Microsoft ne ha brevettato alcune parti) ma che permette effettivamente di avere chiavette che si possono leggere e scrivere su Mac, Windows e Linux.

Quindi con questo comando li installate tutti. Ovviamente basta togliere quelli che non vi interessano:

sudo apt install xubuntu-restricted-extras vlc gthumb gnome-font-viewer calibre libreoffice gnome-disk-utility hsqldb-utils faad ffmpeg gprename audacity asunder devede gparted handbrake soundconverter inkscape librecad scribus xsane arandr aria2 xfce4-goodies synaptic amule youtube-dl nicotine chromium-browser chromium-codecs-ffmpeg-extra remmina gimp gimp-data-extras icc-profiles pdfshuffler qwbfsmanager marble usb-creator-gtk libdvd-pkg exfat-fuse exfat-utils

Occhio perché mentre installa, a un certo punto vi chiede di accettare una licenza – quella di java credo – e lo fa in grafica testuale. Per sbloccare la richiesta dovete premere su “OK” e su “Sì”, dirigendovi col tasto TAB (quello a sinistra della lettera Q) o con i tasti freccia, e premere Invio.

A questo punto potreste avere qualche programma non completamente in italiano. Magari qualche menu è in inglese, o manca l’help. Più avanti vediamo come installare le traduzioni mancanti (in sostanza basta lanciare “Supporto lingue”).

Ora bisogna abilitare Xubuntu alla lettura dei DVD, che dipendono da un file criptato che non si può distribuire legalmente insieme a Xubuntu ma che si può compilare facilmente e legalmente da soli, basta copiare e incollare questa riga nel terminale:

sudo dpkg-reconfigure libdvd-pkg

Un ultimo tocco: scarichiamo o recuperiamo nei nostri documenti i file vari che usiamo, e diciamo a Xubuntu con quale applicazione predefinita li apriremo. Per farlo è semplicissimo, e procederemo con un esempio: immaginiamo di voler far aprire sempre da VLC gli MP3.
Andiamo su un mp3 e clicchiamoci sopra col tasto destro (1) e quindi scegliamo “Proprietà”:
Xubuntu programma per aprire tipi di file

Dal menu a tendina selezioniamo VLC:
Xubuntu Apri con

D’ora in poi tutti gli mp3 si apriranno con VLC. Faremo lo stesso con tutti i tipi, ogni volta che un file ci capita a tiro.

Già che ci siete, abilitate l’accelerazione hardware per Firefox. Questo vi evita il tearing nei video. Lanciate Firefox e digitate nella barra degli indirizzi:
about:config

Poi cercate questa stringa:
layers.acceleration.force-enabled

E mettetela su “enabled”.

 

16 – Altre applicazioni non contenute nei repository

Talvolta qualche software non è contenuto in “Software”, va scaricato alla vecchia, come si faceva su Windows. L’estensione dei pacchetti di installazione però non è .exe o .msi, ma è .deb

Ecco qualche applicazione che potrebbe tornare utile:

 

16.1 – Teamviewer

Serve per controllare e farsi controllare il PC di qualcun altro in remoto, per esempio per dare o ricevere assistenza. Andate qui e scaricate il .deb (32 o 64 a seconda del vostro sistema):
http://www.teamviewer.com/it/index.aspx
Poi cliccateci su due volte per installarlo.
Occhio: è gratuito ma non è software libero.

 

16.2 – Virtualbox

Ottimo programma di virtualizzazione.
– Scaricate e installate VirtualBox da qua:
https://www.virtualbox.org/wiki/Linux_Downloads
(scaricate la versione per Ubuntu 18.04 LTS, 32 o 64 bit a seconda del sistema che avete installato) poi cliccateci su due volte per installarlo.
– Scaricare e installare l’Extension Pack:
https://www.virtualbox.org/wiki/Downloads
(“All supported platforms” – si installa aprendolo con VirtualBox)
– Andare nella impostazioni di Xubuntu, su “Utenti e gruppi” e assicurarsi che il vostro utente sia assegnato al gruppo vboxusers. Riavviate la sessione.

Occhio: è gratuito ma non è software libero.

Una volta installate le guest additions, dovete ricordarvi di installarle in ogni macchina virtuale che avete creato. La fate partire, montate il DVD delle guest addition (lo trovate sotto “Dispositivi” nel menu), entrate col terminale nella cartella del DVD e lanciate con sudo lo script .run quindi riavviate la macchina virtuale, andando proprio su Chiudi → Riavvia.

Talvolta Virtual Box potrebbe non funzionare più, quando escono degli aggiornamenti per Xubuntu che vanno a sostituire il kernel. Per farlo funzionare di nuovo basta digitare:
sudo /etc/init.d/vboxdrv setup
sudo /sbin/vboxconfig

 

16.3 – Google Chrome

Per la versione a 64 bit basta andare sul sito di Google, scaricarlo e installarlo:

https://www.google.com/chrome/

 

Quella a 32 non è più supportata, però basta usare Chromium.

 

16.4 – Programmi Java

In genere, i siti mettono a disposizione direttamente uin link “Apri con Java Web Start”. Cliccandoci sopra (se prima avete installato Java ovviamente, come indicato in questa guida), Java Web Start dovrebbe partire, caricare il programma (che ha estensione .jnlp) e creare direttamente un lanciatore nel menu di Xubuntu. Se qualcosa va storto, copincollatevi il link al file jnlp e nel terminale digitate:
javaws <link>

Per esempio, per installare la versione online di JOSM (l’editor di Openstreetmap), basta andare sul sito di JOSM e copicollare l’indirizzo in cui gli sviluppatori mettono il file “Java Web Start”, che ha estensione .jnlp
L’indirizzo in questo esempio è https://josm.openstreetmap.de/download/josm.jnlp e quindi poi basta aprire il terminale e scrivere:
javaws https://josm.openstreetmap.de/download/josm.jnlp

Xubuntu vi crea già un lanciatore al programma, da usare nel menu o da aggiungere al pannello.

Se invece volete lanciare un file jar in locale, il comando è questo:
java -jar <percorso del file jar>

Quindi nel nostro esempio:
java -jar Scaricati/josm-tested.jar

 

 

16.5 – Krita

Krita è decisamente il perfetto sostituto di Photoshop se non riuscite a farvi piacere l’interfaccia di Gimp. Non fa tante cose come quelle che fa Gimp, ma fa certamente tutto e molto più ciò che il 99% degli utenti Photoshop fa con Photoshop 🙂 Inoltre dispone di molti più strumenti per disegnare a mano libera di quanti ne abbia Photoshop. È però disponibile solo per le versioni a 64 bit.

La versione nei repository però presto diventerà obsoleta quindi per ora l’unico è scaricare il programma sotto forma di “appimage” andando sul sito di Krita e scaricando il file. Basta scaricare il file in fondo cliccando sulla scritta “64-bit Appimage”.
Una volta scaricato il file, dovete premerci sopra col tasto destro, scegliere “Proprietà”, “Permessi”, e alla voce “Esecuzione” mettere “Chiunque” e quindi chiudere. Facendo doppio click sul file a questo punto partirà Krita.

Se lo volete nel menu, vi basta cliccare col tasto destro sul topolino in basso a destra sul vostro desktop, scegliere “Edita applicazioni”, premere su “Grafica”, cliccare sul “+” in alto, “Aggiungi lanciatore”, a destra nel campo “Comando” premere l’icona della cartella e cercare l’eseguibile di Krita che avete scaricato prima. Cliccate sulla scritta “Nuovo lanciatore” e sostituite con il nome del programma, cioè, “Krita”. Se poi vi scaricate anche un’icona di Krita potete premere sull’icona della rotellina, “Browse files…” e mettere quella come icona del programma.
Salvate quindi con il tasto di fianco al “+” in alto, e avrete Krita nel menu.

Dovete fare ciò ogni volta che esce una nuova versione però. Piuttosto spesso peraltro.
Ma ne vale la pena perché Krita è davvero una bomba. Pensate che al suo confronto, Photoshop Essential è un programmino per bambini, e che è gratis e libero.

 

16.6 – Ace Stream

Sparito dai repository ufficiali e poi anche da quelli aggiuntivi, è oggi disponibile tramite pacchetti “snap” solo per le 64 bit delle di Ubuntu e derivate. Per installarlo è quindi sufficiente installare prima Snap se non lo si è mai fatto prima:

sudo apt-get install snapd

Infine basta installare Ace Stream Player così:

sudo snap install acestreamplayer

 

16.7 – Sottotitoli

Per ragioni strane, gnome-subtitles è stato tolto dai repository di Ubuntu. Ma ci sono dei PPA appositi:

sudo add-apt-repository ppa:pedrocastro/ppa
sudo apt-get update
sudo apt-get dist-upgrade
sudo apt-get install gnome-subtitles

L’hanno lasciato nei repository, ma lo trovo un po’ legnoso, per quanto abbia qualche script utile: Subtitle Editor. Ma soprattutto al posto di Aegisub c’è l’ottimo Subtitle Composer:

sudo apt install subtitlecomposer subtitleeditor

 

17 – Trucchi e aggiunte da esperto

In questo capitolo vediamo come eseguire alcuni compiti per cui non esiste un’applicazione che fa tutto subito come lo vogliamo. Occorre personalizzare il nostro Linux in maniera un po’ audace quindi vi consiglio di leggere e provare a seguire queste istruzioni quando siete un po’ più esperti, o comunque su una macchina di prova. Non ci sono screenshot perché do per scontato che sapete dove trovare le cose, come le impostazioni, il terminale, eccetera.

 

17.1 – Lingue aggiuntive

Per installare una lingua aggiuntiva andate su Supporto Lingue.
Trasciniamo in alto la lingua che vogliamo usare (se non è in elenco, clicchiamo su Installa/Rimuovi lingua… e installiamo le lingue che ci servono, quindi riavviamo)
– Se intendiamo usare l’input per lingue asiatiche, occorre prima installare una lingua asiatica (il passaggio precedente a questo), poi andiamo nel terminale e installiamo Anthy per il giapponese e Pinyin per il cinese:

sudo apt install ibus-anthy ibus-pinyin

– In Impostazioni → Sistema di input della tastiera scegliamo iBus
– Andiamo anche nella scheda Formati regionali e impostiamo la nostra lingua
– Chiudere
– Per aggiungere i sistemi di input asiatici, andare su Impostazioni → Sistemi di input della tastiera → Metodo di input e aggiungere quelli che si vogliono. In genere sono “Cinese – Pinyin” per il cinese mainland, “Giapponese – Anthy” per il giapponese e “Coreano – Korean” per il coreano.
A questo punto se avete già l’icona IT a destra vicino all’orologio cliccateci sopra e premete “Riavvia”. Andate poi in Impostazioni → Sistemi di input della tastiera → Metodo di input e troverete sotto “Cinese” i vari sistemi per scrivere in cinese, sotto “Giapponese” quelli per scrivere in giapponese, eccetera.
Dovrete poi impostare le stesse cose per ogni utente nel caso essi siano di lingue differenti. Potrete quindi avere un utente completamente in cinese, o uno in italiano ma con input giapponese, e via dicendo.
Ogni volta che vorrete usare un sistema di input diverso, vi basterà premere il tasto Super (quello in genere che ha il logo di Windows sulla tastiera) + spazio o cliccare sulla piccola icona dell’immissione caratteri sulla barra di fianco all’orologio di sistema.

 

17.2 – Trucchi per la lingua cinese

Una volta installato il supporto per la lingua cinese e aggiunto il metodo di immissione “Pinyin”, potete configurare quest’ultimo, prima selezionandolo dopo aver premuto l’icona IT vicino all’orologio, e quando l’icona si sarà trasformata in un carattere cinese, premetela di nuovo per andare su “Preferences”.
Qui, andate nella scheda “Pinyin mode” e deselezionate “Incomplete Pinyin”.

È consigliatissimo caricare questo font, esterno, che contiene in buona calligrafia tutti i caratteri, sia tradizionali che semplificati: KaiTi. Per installarlo solo per il vostro utente, basta estrarlo e farci sopra doppio click, quindi “Installa”. Se invece volete installarlo per tutti gli utenti, dopo averlo estratto dall’archivio zip copiate il file KaiTi.ttf nella vostra Home, aprite il terminale e digitate:

sudo cp ./KaiTi.ttf /usr/share/fonts
sudo fc-cache -fv

Se poi andate nelle impostazioni di Xubuntu, trovate anche un “Preferenze di iBus”. Qui, sotto “Generali”, potreste impostare “Usare carattere personalizzato” su “Kaiti 20”, per avere una visualizzazione molto chiara e bella dei caratteri che immettete.

 

17.3 – Applet aggiuntive nel pannello

Se cliccate col destro sul pannello trovate anche l’opzione “Pannello” → “Aggiungi nuovi elementi…”. Qui trovate un elenco di applet da aggiungere al pannello. Potete divertirvi a provarle, tanto per toglierle basta premerci sopra col destro e scegliere “Rimuovi”. Quelle che uso maggiormente sono:

Indicatore del carico del sistema – Serve per vedere se il sistema è sovraccaricato o meno. In genere lo imposto per avere solo tre barre colorate (CPU, RAM, swap). Quindi deseleziono nelle impostazioni “Indicatore di sistema” e i vari “Testo da visualizzare”.

Monitor del carico di rete – Qui la configurazione è leggermente più difficile perché nel campo “Dispositivo di rete” nelle impostazioni bisogna scrivere il nome del dispositivo di rete che si vuole monitorare, per esempio il wifi o il cavo di rete. Per sapere il nome, aprite il terminale e digitate ifconfig seguito da invio. Vi dà un elenco di dispositivi di rete. Il mio wifi per esempio si chiama wlp3s0.

Avviatore – È un’icona che cliccata fa partire un programma o uno script. O dà un elenco di programmi e script da lanciare, come un menu aggiuntivo. Io lo uso molto come cassetto per lanciare alcuni script che vedremo in seguito. Una volta aggiunta al pannello, basta cliccarvi sopra col destro e andare su “Proprietà”. Qui appare un elenco (vuoto) di applicazioni o script da lanciare. Con il “+” si aggiunge un’applicazione già installata. Con l’icona appena sotto l’icona del “+” si può creare il lanciatore a uno script, riempiendo i campi “Nome” (un nome qualsiasi da dare al lanciatore) e soprattutto il campo “Comando”, contenente il comando o il percorso completo dello script da lanciare. Il lanciatore prenderà l’icona del primo comando o applicazione della lista.

Mostra scrivania – Il classico bottone che riduce a icona tutte le applicazioni.

Tutte le applet si possono spostare sul pannello, basta cliccarci sopra col destro e scegliere “Sposta”.

Uso spesso anche un’applet per monitorare le temperature ma richiede una configurazione particolare che vediamo in un altro paragrafo.

 

17.4 – Modificare i PDF

– Come abbiamo nel capitolo precedente, Libreoffice Draw e altri programmi come Master PDF Editor (quest’ultimo lo trovate per Ubuntu da scaricare separatamente cercando il sito su Google) sostituiscono egregiamente il costoso equivalente proprietario che gira su Windows
– Gimp apre i file pdf. Se premete su un file pdf col destro e scegliete “Apri con Gimp”, lui vi chiede in quale risoluzione importarlo, quale o quali fogli importare, e poi da lì potete modificarli come immagini ed esportarli in qualsiasi formato.

– Da riga di comando potete tramutare velocemente i pdf in jpg:
convert file.pdf file.jpg
– Da riga di comando potete unire velocemente più jpg in un unico pdf:
convert file1.jpg file2.jpg file3.jpg documento.pdf
Il comando convert lo avete solo se avete precedentemente installato Imagemagick:
sudo apt install imagemagick

 

17.5 – Compton

Per eliminare il tearing durante la riproduzione di video (fastidioso effetto in cui sembra che ci sia una riga orizzontale che attraversa lo schermo mentre nel video la telecamera si muove da sinistra verso destra o viceversa), è necessario installare Compton, un gestore di Composite (in pratica le trasparenze e le ombre).

Aprire il terminale e digitare:
sudo apt install compton compton-conf

– Disattivare il compositor di sistema andando nel menu, quindi nelle impostazioni → “Regolazioni del gestore delle finestre” → scheda “Compositore” → togliere la spunta ad “Abilita la visualizzazione composita” → Chiudi
– Sempre in Impostazioni di Sistema: “Sessione e Avvio” → tab “Avvio Automatico” → +Aggiungi
– nome: Compositore Compton (o quel che volete)
– comando: compton --dbus
– OK
– Aprire il file di configurazione di Compton con questo comando:
mousepad ~/.config/compton.conf
– Se c’è qualcosa, cancellate tutto e copincollateci dentro questo testo:

backend = "glx";
glx-no-stencil = true;
glx-copy-from-front = false;
glx-swap-method = "undefined";
shadow = true;
no-dnd-shadow = true;
no-dock-shadow = true;
clear-shadow = false;
shadow-radius = 24;
shadow-offset-x = -24;
shadow-offset-y = -24;
shadow-opacity = 0.5;
shadow-exclude = [ "! name~=''", "_GTK_FRAME_EXTENTS@:c", "name = 'Notification'", "name = 'Plank'", "name = 'Docky'", "name = 'Kupfer'", "name = 'xfce4-notifyd'", "name *= 'compton'", "class_g = 'Conky'", "class_g = 'Kupfer'", "class_g = 'Synapse'", "class_g ?= 'Notify-osd'", "class_g ?= 'Cairo-dock'", "class_g ?= 'Xfce4-notifyd'", "n:w:*VirtualBox*", "class_g ?= 'Xfce4-power-manager'" ];
shadow-ignore-shaped = false;
menu-opacity = 1;
inactive-opacity = 1;
active-opacity = 1;
frame-opacity = 0.85;
inactive-opacity-override = false;
alpha-step = 0.06;
blur-background-fixed = false;
blur-background-exclude = [ "window_type = 'dock'", "window_type = 'desktop'" ];
fading = true;
fade-delta = 4;
fade-in-step = 0.03;
fade-out-step = 0.03;
fade-exclude = [ ];
mark-wmwin-focused = true;
mark-ovredir-focused = true;
use-ewmh-active-win = true;
detect-rounded-corners = true;
detect-client-opacity = true;
refresh-rate = 0;
vsync = "opengl-swc";
dbe = false;
paint-on-overlay = true;
sw-opti = false;
unredir-if-possible = true;
focus-exclude = [ ];
detect-transient = true;
detect-client-leader = true;
wintypes :
{
tooltip :
{
fade = true;
shadow = false;
opacity = 0.85;
focus = true;
};
};

Salvate e chiudete. Riavviate la sezione.

 

17.6 – Doppio schermo con arandr

Arandr è un vecchio tool che accende spegne e configura gli schermi multipli. È molto comodo perché oltre a essere molto intuitivo, permette di salvare in uno script la configurazione. Il mio portatile per esempio viene spesso connesso a un secondo monitor: uno al lavoro, uno a casa, uno come proiettore nell’associazione presso cui faccio il volontario. Ogni volta che lo collego a un secondo schermo, trovo un po’ scomodo configurare tutto da capo. Invece con Arandr mi basta configurare lo schermo una sola volta, salvare l’impostazione, e lanciarla quando ne ho bisogno.
Facciamo come al solito un esempio. Collego al portatile uno schermo, per esempio la mia TV di casa, che è di una marca inventata per non fare pubblicità, la Panafunken. Lancio arandr e configuro il tutto in modo che la TV stia alla destra dello schermo del portatile, con risoluzione massima.
– Output → HDMI-0 → Attiva (questo attiva l’uscita HDMI che va alla tv)
– Sposto la TV alla destra del monitor
– Clicco col destro sulla tv e ne imposto la risoluzione desiderata
– Premo la “V” verde in alto a sinistra per applicare le impostazioni.
Se a questo punto vado su “Layout” → “Salva come”, posso creare uno script che, lanciato, attiverà automaticamente la TV Panafunken alla destra dello schermo del PC alla risoluzione desiderata. Il file vi consiglio di salvarlo in una cartellina apposta, magari dentro Documenti, chiamata Script, dove terremo tutti gli script. Il file deve avere tassativamente estensione .sh
Lo chiameremo quindi abilita-panafunken.sh e lo salveremo in Documenti/Script.

Ora, ritorno in Arandr e spengo tutto, mantenendo acceso solo lo schermo del portatile. Premo la V per applicare il layout, e salvo lo script col nome di spegni-tv.sh

Una volta che andrò in associazione, dove ho un proiettore, configurerò tutto per bene e salverò la configurazione con il nome di accendi-proiettore.sh

Ogni volta quindi mi basta fare doppio click su uno di questi file per attivare e disattivare gli schermi già configurati all’uopo. Oppure, cosa ancora più comoda, posso creare un lanciatore nel pannello, che lancia tutti gli script. Abbiamo imparato poco sopra a crearne uno. Basterà premerlo per avere un elenco di script, per lanciarli comodamente come se fosse un menu.

 

17.7 – Script per il compositor

Può essere utile avere uno script che disabilita il compositor, uno che abilita Compton e uno che abilita il compositor nativo di Xubuntu.
Creiamo il primo, quello per disabilitare ogni compositor.
– Apriamo Mousepad
– Scriviamo questo codice:
killall compiz
killall compton
xfwm4 --compositor=off --replace &

– Salviamo il file in Documenti / Script (se non c’è la cartella Script, creiamola) con il nome compositor-off.sh (l’estensione .sh è obbligatoria!) e chiudiamo Mousepad
– Rechiamoci con il file manager nella cartella Script, clicchiamo col destro su compositor-off.sh e scegliamo Proprietà → Permessi, quindi mettiamo una spunta a “Permetti di eseguire il file come programma”. Con Arandr questo passaggio non era obbligatorio poiché Arandr salva già gli script come eseguibili.
– A questo punto possiamo aggiungere lo script a un lanciatore come abbiamo visto precedentemente.

Ecco lo script per abilitare Compton:
killall compiz
xfwm4 --compositor=off --replace &
compton --dbus &

Ed ecco quello per abilitare il compositor nativo di Xubuntu:
killall compiz
killall compton
xfwm4 --compositor=on --replace &

 

17.8 – Google apps

Aprite Chrome e digitate il seguente indirizzo nella barra degli indirizzi:
chrome://apps
Vi compare l’elenco delle applicazioni Google. Io uso molto Drive e Documents, quindi è comodo averli lanciabili dal menu o dal desktop o direttamente dal pannello. Per “installarle” (in realtà vi crea solo dei lanciatori) basta andarci sopra col tasto destro e scegliere “Crea scorciatoie”. Avrete così l’applicazione desiderata nel menu di Xubuntu, nonché sulla Scrivania. Da lì poi la potete trascinare nel pannello o aggiungerla a un lanciatore del pannello.

 

17.9 – Google Drive

Purtroppo Google non ha ancora rilasciato un client ufiiciale per Drive. La soluzione precedente utilizzata in questo sito, Grive, è ancora disponibile ma funziona solo se avete un unico account. Oltre alle varie soluzioni a pagamento, ne esiste almeno una, che sto testando, che sembra fuznionare bene, ma per ora mi sembra lentissima. Appena ne so di più lo scriverò.

 

17.10 – Vedere RAI, Mediaset, La7 e tanto altro offline

Se si vogliono scaricare i file di Rai Replay, Mediaset e La7, invece di vederli in streaming, basta installare prima Greasemonley:
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/748/

Poi questo script per la RAI (premete “Install” in alto a destra per installarlo):
https://greasyfork.org/scripts/2128-rai-tv-native-video-player-and-direct-links
Questo per Mediaset:
https://greasyfork.org/it/scripts/2129-video-mediaset-it-native-video-player-and-direct-links
Questo per La7:
https://greasyfork.org/it/scripts/2130-la7-tv-direct-link

Basterà poi premere il tasto destro sul link al file MP4 che comparirà sotto il video, e scegliere “Salva con nome…”. Oppure si può scegliere “Copia link” e quindi darlo in pasto ad aria2c (un download manager da riga di comando) in questo modo:
aria2c <link>

(dove al posto di <link> c’è il link che avete copiato)
Volendo potete salvare tanti link in un file di testo (uno per ogni riga), poi salvate il file di testo (nell’esempio qui sotto si chiama link.txt) e da terminale li scaricate tutti così:
aria2c -i link.txt

Se aria2c non è installato, lo si installa così:
sudo apt-get install aria2

Potete anche usare wget al posto di aria2, ma al momento in cui scrivo, wget per molti indirizzi crasha con un laconico errore di segmentazione.
Un plugin di Firefox che vi permette di scaricare video anche da tantissimi altri siti (compreso Youtube) è questo:
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/download-flash-and-video
Oppure questo:
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/video-downloadhelper

Potete anche utilizzare youtube-dl per scaricare video, da moltissimi siti. Basta copiare il link della pagina dove sta il video che vi interessa, e scrivere nel terminale:

youtube-dl --prefer-ffmpeg http:/www....

Ovviamente al posto dell’ultimo sito appena accennato dovete mettere tutto l’indirizzo copiato in precedenza.

 

17.11 – Condivisione file

Per rendere disponibili cartelle nella rete domestica, per tutti i sistemi operativi compresi gli smartphone, con permesso esclusivo tramite username e password o disponibili per tutti senza autenticazione, è sufficiente installare samba e un comodo tool grafico per configurarlo:
sudo apt install system-config-samba

– Nel menu lo trovate col semplice nome di Samba, ma non funzionerà.
– Lanciatelo da terminale:
sudo system-config-samba
– Se vi chiede la password ma non parte, è possibile che si tratti di un vecchio bug mai risolto, che si risolve aprendo il terminale e scrivendo:
sudo touch /etc/libuser.conf
Poi lanciatelo di nuovo e dovrebbe partire.
– Vi compare un elenco di condivisioni. Se volete avere (anche) un accesso con username e password andate su Preferenze → Utenti samba → Aggiungi utente, e dall’elenco scegliete il vostro utente. Vuol dire che d’ora in poi per cambiare l’utente samba dovrete usare il vostro utente Xubuntu. Se siete solo voi sul computer in effetti la cosa è completamente priva di rilevanza.
– Scegliete un nome e una password che saranno quelli che vi chiederanno i vari programmi e dispositivi ogni volta che tenterete di connettervi alla cartella condivisa. Poi premete OK, uscite da Utenti Samba e tornate alla schermata con l’elenco delle condivisioni.
– Premete il + verde in alto a sinistra
– Premete su “Esplora” e scegliete la cartella da condividere. Decidete anche se la condivisione deve essere in sola lettura o anche in scrittura. Potete anche dare un nome diverso alla condivisione, nonché una descrizione.
– Andate sulla scheda “Accesso” e decidete quale utente può accedere a quella cartella, o se vi possono accedere tutti.

Già fatto. Ora la cartella è visibile dai dispositivi collegati alla rete. Su Android mi trovo bene con “Network Browser”: dicono che il migliore sia ES File Explorer ma al momento in cui scrivo funziona solo per le cartelle condivise per tutti, mentre per quelle con condivisione solo per determinati utenti non mi chiede l’autenticazione e non apre la cartella. Sui PC, se hanno Xubuntu troverete proprio nel file manager in fondo a sinistra “Esplora la rete” dove troverete tutte le condivisioni.

 

17.12 – Chromecast

Per usare Chromecast con Xubuntu è sufficiente installare Chromium con Videostream, oppure installare il Plex Media Server. Assolutamente d’obbligo avere anche uno smartphone Android. Chromium è la versione libera e open source di Chrome, Chrome funziona solo se avete un sistema a 64 bit, quindi se vi funziona uguale meglio usare Chromium. Non credo che su sistemi a 32 bit il Chromecast sia supportato.

Scaricatea l’estensione Videostream, che è un media server purtroppo non open source ma molto ben funzionante e leggero. Con Chromium è possibile che protesti dicendo che manca il plugin “Native Client” ma non importa, chiudete l’avviso e l’applicazione funzionerà lo stesso. Configuratelo dicendogli le cartelle in cui tenete i film, installate il client Videostream sullo smartphone, e avrete un sistema ben funzionante.

Questo sistema ha delle piccole limitazioni: non è open, non ha alcune funzioni come il “vedi episodio successivo” e non vedrete i sottotitoli non srt o ssa (quindi niente sottotitoli di DVD o rippati da DVD senza OCR).

Se volete qualcosa di più professionale ma di molto più pesante, che non passa per Chrome (ma comunque vi consiglio di configurare Chrome o Chromium per il Chromecast, così potete proiettare sulla TV qualsiasi scheda del browser, che è una funzione utilissima), e che è pure parzialmente open source (a parte i codec proprietari per leggere i filmati) allora potete scaricare e installare Plex Media Server. Come Videostream, anche questo software ha qualche limitazione da togliere a pagamento, come il poter vedere sullo smartphone i film che avete sul PC, ma la cosa non c’entra con Chromecast e quindi direi che come media server Chromecast è completo. Per vedere i film sul cellulare basta installare Samba (l’abbiamo spiegato nel paragrafo precedente) e vedere via rete con VLC o MX Player.
Anche Plex ha il suo client per smartphone, molto completo e ben fatto. L’unico difetto è che il media server è piuttosto pesante, ma si può sempre disattivare o riattivare così:

sudo service plexmediaserver stop
sudo service plexmediaserver start

17.13 – exFAT

exFAT è un file system che permette di formattare chiavette e dischi in modo che sopra ci possiate scrivere sia col Mac che con Windows che con Linux. Purtroppo ha delle parti brevettate da Microsoft e così per esempio alcuni programmi semplici come GParted per la formattazione hanno tolto il supporto a exFAT. Comunque per leggere e scrivere su chiavette varie formattate in exFAT basta installare exfat-fuse ed exfat-utils, due pacchetti che avete già probabilmente installato all’inizio di questa guida. Se non l’avete ancora fatto quindi installateli:

sudo apt install exfat-fuse exfat-utils

Per formattare un volume con exFAT, oltre che usare Windows ovviamente, la procedura più sicura è come sempre nel terminale.

Per prima cosa dovete individuare quale device sia il volume che volete formattare. Si fa facilmente lanciando GParted. In genere è /dev/sdb se non avete che il disco di sistema attaccato al PC, sennò andate su /dev/sdc o /dev/sdd eccetera. Io qui lo indico con /dev/sdX quindi poi voi dovete semplicemente sostituire la X con la lettera relativa al drive che volete formattare. Mi raccomando fatelo solo se sapete cosa state facendo, perché rischiate di formattare il disco di sistema o dei dischi dati su cui tenete cose preziose.

Prima di tutto cancellate totalmente il drive:

sudo wipefs -a /dev/sdX

Poi lanciate fdisk:

sudo fdisk /dev/sdX

Premete n (che sta per “new”) e battete invio tante volte finché non torna la scritta:
Command (n for help)

A questo punto battete t (che sta per “formatta con un filesystem diverso”). Vi chiederà di battere L per vedere la lista dei filesystem. Potete farlo e constatare che dovete battere 7 per formattare con exFAT.

Dopo aver battuto 7 premete quindi Invio finché non torna la scritta:
Command (n for help)

A questo punto se siete sicuri, premete w e le modifiche saranno apportate.
Fdisk termina e ora potete formattare in exFAT:

sudo mkfs.exfat -n exFAT /dev/sdX1

Può darsi che poi riusciate a scrivere solo da amministratore ma poi riavviando o riattaccando la chiavetta dovreste riuscire dopo poco a leggere e scrivere in exFAT anche da utente.

 

18 – Problemi comuni

18.1 – Non funzionano gli aggiornamenti o non installa software

Se avete qualche problema con gli aggiornamenti, in genere si risolve così:

sudo apt install -f
sudo apt update
sudo apt dist-upgrade

Se anche in questo caso il terminale vi dà errore, è molto probabile che la situazione si sia aggrovigliata a causa di un software aggiuntivo, di quelli aggiunti con qualche repository problematico, quindi basta che proviate questi passi:
1- Disinstallate temporaneamente il software che dà problemi con un sudo apt-get remove nome del software che vi dà problemi
Per esempio, se il software che vi dà problemi è Libreoffice, basta scrivere:
sudo apt remove libreoffice
2- Rifate i passi di prima, quindi:
sudo apt install -f
sudo apt update
sudo apt dist-upgrade
3- Se non vi dà più errore, magari riavviate (spesso questi problemi sorgono quando c’è un aggiornamento del kernel di mezzo)
4- Reinstallate il software che vi dava problemi con sudo apt-get install nome del software
Per esempio, se il software è libreoffice, il comando è:
sudo apt install libreoffice

Se vi dà ancora errore al punto 3, o al punto 4, probabilmente state seguendo una versione non aggiornata di questa guida, e la sorgente software aggiunta non è più supportata. Per risolvere il problema basta usare ppa-purge, seguito dalla sorgente che vi dà problema. Prima di tutto installiamolo:
sudo apt install ppa-purge
Mettiamo per esempio che il software che dà errori sia Libreoffice. Se il PPA associato è ppa:libreoffice/ppa, ecco che basta scrivere:
sudo ppa-purge ppa:libreoffice/ppa
A questo punto sarà sufficiente un ulteriore:
sudo apt install -f
sudo apt update
sudo apt dist-upgrade
e tutto dovrebbe tornare alla normalità.

Se non vi fa l’update dicendovi “Ciò deve essere accettato prima di poter applicare gli aggiornamenti da questo repository“, basta scrivere nel terminale:
sudo apt-get --allow-releaseinfo-change update
Quindi rifate il solito:
sudo apt-get update && sudo apt-get dist-upgrade

Se invece dà un errore di NO_PUBKEY basta tenersi in mente il numerino che viene dopo il messaggio. Per esempio:
Le seguenti firme non sono state verificate perché la chiave pubblica non è disponibile: NO_PUBKEY 1234567890A
Per risolvere questo problema basta scrivere:
sudo apt-key adv --recv-keys --keyserver keyserver.ubuntu.com 1234567890A

18.2 – La stampante c’è ma non stampa

Andate su Stampanti, click destro e controllate che ci sia la spunta a “Abilitata”! 🙂

18.6 – Click centrale con tre dita sul touchpad

Una funzione molto utile per i portatili è sempre stata quella di simulare il tasto destro del mouse con il tocco di due dita contemporaneamente, e il click centrale del mouse con il tocco di tre dita contemporaneamente sul touchpad. La funzione del click centrale però è scomparsa da qualche mese, non si capisce bene il perché, sostituita da un singolo tocco sulla parte in alto a destra del touchpad, cosa che ritengo scomoda perché costringe a “prendere la mira” e perciò a rallentare le operazioni dovendo volgere lo sguardo al touchpad.
Su XFCE, quindi su Xubuntu, per ripristinare la funzione è sufficiente aprire il terminale e digitare:

synclient TapButton3=2

 

18.7 – Overscan con schede Nvidia

Attenzione: in alcuni casi Xubuntu 18 usa wayland invece di Xorg come server video, quindi le seguenti istruzioni potrebbero non funzionare.

Capita che alcune TV, se le collegate via HDMI al vostro PC, taglino i bordi dello schermo. Sono riuscito a risolvere questo problema solo per le schede Nvidia.

Per togliere l’overscan sulle schede Nvidia, se c’è, occorre prima installare disper:

sudo apt-get install disper

Poi creare uno script per accendere la TV. Io vi do il mio esempio, ma voi dovete cambiarlo a seconda del vostro televisore

#!/bin/sh
disper -d CRT-1,DFP-1 -e -t right
nvidia-settings --assign 0/CurrentMetaMode="DFP-1: nvidia-auto-select +1920+0 { ViewPortOut=1210x680+35+20, ViewPortIn=1280x720}, CRT-1: nvidia-auto-select +0+0"

Dovete cambiare soprattutto quel “1210×680+35+20”. Se la risoluzione del vostro televisore è AxB e volete togliere a pixel da A e b pixel da B, la formula diventa: A-2axB-2b+a+b
E quel “+1920+0” sono le coordinate a cui volete far comparire il secondo schermo.
Nel “ViewPortIn” mettete la risoluzione che inizialmente dovrebbe avere il TV, come da esempio.

 

18.8 – Risoluzioni non supportate

Attenzione: in alcuni casi Xubuntu 18 usa wayland invece di Xorg come server video, quindi le seguenti istruzioni potrebbero non funzionare.

Capita che la vostra scheda video e il vostro schermo (o la TV collegata) supportino una certa risoluzione ma che Xubuntu non ne voglia sapere di farla comparire tra le possibili risoluzioni dentro arandr. Talvolta è solo il driver scritto male e si può ovviare a questo problema. Per spiegare come, vi faccio un esempio personale.

Il mio portatile ha una risoluzione 1024×600, e la mia TV ha una risoluzione 1368×768 a 50Hz. La scheda grafica Intel è pessima e non vede oltre 4096×4096 pixel, quindi devo per forza fare in modo che i due schermi siano uno sopra all’altro, e non di fianco, altrimenti eccederei il limite di 4096 pixel.
Prima di tutto uso il comando xrandr per capire quali sono le uscite del mio computer.

xrandr

Da me viene fuori:

DVI-I-0 disconnected (normal left inverted right x axis y axis)
LVDS1 connected 1024x600+0+0 (normal left inverted right x axis y axis) 509mm x 286mm
1024x600 75.0 70.1 60.0 *
800x600 75.0 72.2 60.3 56.2
640x480 75.0 72.8 59.9
DVI-I-1 disconnected (normal left inverted right x axis y axis)
VGA1 connected (normal left inverted right x axis y axis)
720x576 50.0 25.0
720x480 59.9 30.0
640x480 59.9

Che vuol dire che ho un’uscita LVDS1, che è poi lo schermo del portatile – che ha tutte quelle risoluzioni possibili che vedete in elenco – e una VGA1, che è poi l’uscita per la TV, che ha a sua volta quelle risoluzioni possibili che vedete nell’elenco. Notate che manca purtroppo quella che mi serve, la 1368×760 a 50 Hertz…
Per ora mi segno semplicemente i nomi degli schermi: LVDS1 per il portatile, VGA1 per la TV.

Poi devo usare il comando cvt seguito dalla risoluzione e dagli Hertz che voglio nella TV, per sapere quali sono i parametri da dare alla scheda grafica per visualizzare la risoluzione desiderata. Consiglio di provare con 50, poi 60 se 50 non funziona.

cvt 1368 768 50

Da me viene fuori:

Modeline "1368x768_59.80" 85.00 1368 1440 1576 1784 768 771 781 798 -hsync +vsync

Occorre copiarsi da qualche parte quella riga, esclusa la parola “Modeline”.
Poi, bisogna aggiungerla alle possibili risoluzioni della scheda video:

xrandr --newmode "1368x768_59.80" 85.00 1368 1440 1576 1784 768 771 781 798 -hsync +vsync

A questo punto, assegno la nuova risoluzione all’uscita VGA1, cioè alla TV:
xrandr --addmode VGA1 1368x768_59.80

Ora provo ad assegnare la risoluzione giusta alla TV:
xrandr --output VGA1 --mode 1368x768_59.80 --pos 0x0 --output LVDS1 --mode 1024x600 --pos 0x768

Gli ho detto: l’uscita della TV (VGA1) deve avere la risoluzione “1368x768_59.80” (quella che ho aggiunto prima) e partire dalle coordinate 0,0 (lo zero cartesiano per Xorg è in alto a sinistra), e lo schermo del portatile (LVDS1) deve avere la solita risoluzione 1024×600 e partire dalle coordinate 0,7 ossia esattamente sotto il televisore.

Esempio doppio schermo

Se funziona, bene. Altrimenti, occorre riavviare e provare con un’altra risoluzione, altri hertz, eccetera.

Se tutto funziona, basta mettere in uno script gli ultimi tre passaggi:
– Tasto destro sul desktop → Crea nuovo documento → Documento vuoto

– Rinominiamolo doppioschermo.sh
– Apriamolo con un editor di testo e dentro ci scriviamo:
!/bin/sh
xrandr --newmode "1368x768_59.80" 85.00 1368 1440 1576 1784 768 771 781 798 -hsync +vsync
xrandr --addmode VGA1 1368x768_59.80
xrandr --output VGA1 --mode 1368x768_59.80 --pos 0x0 --output LVDS1 --mode 1024x600 --pos 0x768
– Salvate
– Cliccate col destro sullo script, “Proprietà”, “Permessi” e selezionate (cioè mettete una spunta a) “Consentire l’esecuzione del file come programma”

 

18.9 – Thunderbird non ha più il calendario

Attenzione: questa soluzione porterà il calendario di Thunderbird a una versione in inglese

In attesa che nei repository di Ubuntu e in quelli di Mozilla ritorni la versione in italiano, per riavere il calendario (che si chiama Lightning) su Thunderbird basta:

– Andare su Thunderbird e rimuovere l’estensione Lightning (Menu → Componenti aggiuntivi → Lightning → Rimuovi → Riavvia adesso)
– A questo punto avete due possibilità:
1- Installare Lightning da repository. Semplice ma è difficile che nel tempo verrà aggiornato e che arrivi la versione in italiano:

sudo apt-get install xul-ext-lightning

2- Installare Lightning dai repository di Mozilla:

sudo add-apt-repository ppa:mozillateam/ppa
sudo apt-key adv --keyserver keyserver.ubuntu.com --recv-keys 2524246B1CC723DB
sudo apt-get update
sudo apt-get dist-upgrade
sudo apt-get install xul-ext-lightning


Guida creata il 25 maggio 2018
Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2019
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